Conferenza stampa insolita quella che si è tenuta ieri mattina, mercoledì 8 gennaio, presso la sala stampa del Mapei Football Center di Sassuolo. Il tecnico neroverde mister Grosso è stato intervistato dalla studentesse e degli studenti della 1E della scuola secondaria di primo grado “Leonardo da Vinci” di Sassuolo.
L’iniziativa del Sassuolo Calcio realizzata nell’ambito del Progetto Generazione S, con la partecipazione della Gazzetta di Modena all’interno del progetto “Scuola2030”, ha visto protagonisti 21 alunni che si sono cimentati nel rivolgere domande al tecnico del Sassuolo.
Le ragazze e i ragazzi, “giornalisti” per un giorno, hanno avuto la possibilità di spaziare con le loro domande, rivolgendo al tecnico quesiti di vario genere: dalla passione ai sacrifici fatti da giovane, dall’importanza dello sport, alla gestione dello sportivo e tante curiosità di vario genere legate alla carriera del mister.
“I giovani devono vedere il calcio come un gioco e un divertimento, ho fatto un percorso lungo, l’ho vissuto come divertimento e poi per fortuna è diventato lavoro anche se ho rischiato di non riuscirci e quindi ho pensato di fare altro. Da ragazzo devi essere bravo a scuola e a migliorarti come persona per poi prepararti al mondo lavorativo. Il mio obiettivo non era diventare popolare e avere successo ma realizzare i miei sogni. Con bravura e fortuna si riesce a seguire la strada giusta, ho fatto varie cose da ragazzo ma la mia passione è riuscita a diventare un lavoro anche dopo che ho smesso di giocare. – Ha detto mister Grosso – Lo sport è bello soprattutto quando si è ragazzi, bisogna godersi le cose. Non bisogna andare troppo in cielo né troppo in terra ma tenere il giusto equilibrio perché le sensazioni possono sempre cambiare e bisogna saper affrontare tutto”.
Il mister ha inoltre ripercorso la sua carriera da calciatore prima e allenatore poi: “Quando ero ragazzo ho dovuto fare qualche rinuncia per diventare calciatore, anche se comunque studiavo e mi divertivo mentre giocavo.
Da allenatore ho iniziato con i ragazzi dove giocavano i miei figli, ho deciso di entrare nel calcio dei grandi e girare un po’ di città, stare lontano dalla famiglia sicuramente non è facile perché richiede sforzi che comunque abbiamo accettato di fare. Mi piace stare in campo, faticare e lavorare con i giovani, ma per entrare in questo mondo mi sono dovuto “allontanare” dalla famiglia”.
Il tecnico si è soffermato anche sull’importanza dello sport: “Lo sport è determinante, sia quello individuale che quello di squadra anche se sono diversi tra loro. Lo sport porta alla ricerca del miglioramento e del sogno, quindi aiuta ad essere determinati. I valori che trasmette sono tanti e diversi, consiglio a tutti di praticarlo. Ciò che si impara nello spogliatoio lo porto dentro di me e nel mio percorso di vita”.
Prima del momento delle foto e degli autografi finali, Grosso ha voluto salutare e ringraziare i ragazzi con un consiglio: “Il consiglio è quello di non pensare a cosa succederà ma a dare sempre il meglio di sè, divertendosi con i compagni, giorno per giorno. Le occasioni arriveranno, il treno non passa una sola volta nella vita. È importante essere alla stazione però, quindi divertitevi, studiate e non smettere mai di sognare perché il sogno è il motore della vita”.
Un incontro altamente formativo dunque per i giovani delle scuole medie dell’istituto “Da Vinci” di Sassuolo. Questo è stato solo il primo di una serie di iniziative che rientreranno nel Progetto Scuole 2025 del Sassuolo Calcio e che nelle prossime settimane coinvolgerà sempre più istituti del territorio andando a trattare tematiche di vario genere.